Riforma fiscale 2023, tra le novità annunciate dal Governo Meloni, c’è l’intenzione di razionalizzare il numero e la misura delle aliquote IVA, con l’intendo di abbattere i costi elevati sui servizi primari, riducendo le aliquote fino ad arrivare a quella zero.
Vediamo in questa tabella come sono le aliquote attuali, e alcuni dei beni che vi appartengono:
IVA AL 4% | IVA AL 5% | IVA AL 10% | IVA AL 22% |
Pane, pasta riso e farina | Prodotti di igiene intima femminile | Pesce, carne, salumi e uova | Birra, vino, liquori e bevande non alcoliche (acqua in bottiglia…), caffè |
Latte e formaggi | Assorbenti e pannolini | Biscotti, cerali e prodotti di pasticceria | Sigari, tabacco, sigarette |
Olio, burro | Latte in polvere, yogurt e i suoi derivati | Piatti, bicchieri e utensili per la casaelettrodomestici | |
Orzo, avena, granturco | Marmellate, cioccolata e gelati | Lenzuola, coperte | |
Fette biscotatte | Zucchero, tè, infusi, orzo e cacao | Spese telefoniche, lavori riparazione e manutenzione abitazione | |
Zuppe, lieviti e preparati | Gasolio e altri combustibili |
Il Governo intende razionalizzare il numero e la misura delle aliquota seguendo quelli che sono i criteri posti dalla normativa dell’UE, al fine di prevedere un omogeneizzazione del trattamento IVA.
Una delle novità più importanti della riforma fiscale 2023 è rappresentata dalla proposta di estendere l’aliquota IVA 0% su alcuni prodotti, come quelli alimentari, beni di prima necessità o i prodotti per neonati e anziani.
Riguardo invece alla riduzione della misura delle aliquote, i beni che oggi rientrano nel paniere dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, oggi hanno delle aliquote pari al 4%, 5%, 10% e 22%. Si sta pensando per quei beni che hanno un Iva al 22% come ad esempio l’acqua in bottiglia, di passare al 10%.
ll Viceministro delle Economia e Finanze, Maurizio Leo, nel corso del video forum del Il Sole 24 Ore, aveva affermato, riferendosi alla struttura delle aliquote, “quella del 4%” non si può toccare, mentre” le due aliquote inferiori del 5 e del 10% possono essere oggetto di rivisitazione”.
TuttoLavoro24.it ha sottolinea nei precedenti articoli, che ancora non si conoscono con certezza, le intenzioni del Governo; se l’azzeramento dell’IVA riguarderà i prodotti di prima necessità come ad esempio quelli alimentari (pasta, pane e latte) oppure i prodotti dell’infanzia (pannolini, pappine, ecc.), e per quali beni sarò ridotta l’aliquota IVA.
Oltre ai prodotti alimentari, la proposta della Legge Delega ha intenzione di riformare anche il settore degli immobili, in cui è escluso l’esercizio della detrazione in relazione all’IVA dovuta sull’acquisto, sulla locazione, sulla gestione e sul recupero dei fabbricati abitativi per le imprese diverse da quelle che svolgono in via esclusiva o prevalente attività edilizia nel settore abitativo.
Come riporta Il Sole 24 Ore, “si punta in questo modo a mettere mano all’indetraibilità oggettiva per rendere la detrazione coerente con l’operazione per la quale è utilizzato il bene o è acquistato il servizio”
Intanto, l’Europa ha una situazione variegata, che va da un’ aliquota unica in Danimarca, al 3% del Lussemburgo per arrivare al 27% dell’Ungheria: per questo motivo Bruxelles chiede più omogeneità con una direttiva che si potrà applicare a partire dal 1° gennaio 2025 per concludersi nel 2031.
Questo impone che i paesi membri dell’Ue avranno tutto il 2023 e il 2024 per mettersi al passo con i decreti attuativi e le riduzioni delle aliquote.