Percettori del Reddito di Inclusione e del Reddito di Cittadinanza, i numeri delle offerte di lavoro o di percorsi formativi proposti dai servizi per l’impiego sono a dir poco impietosi. Lo rivela l’INAPP in uno studio presentato oggi in occasione di un evento a cui è stata invitata anche la Ministra del Lavoro Marina Calderone.
L’ente, che ha lo scopo di monitorare l’attuazione delle politiche pubbliche rivela proprio che “l’offerta di lavoro e di attività formative per i beneficiari del Reddito di cittadinanza è il punto dolente messo in evidenza dalla gran parte dei rispondenti, sia sul versante sociale che su quello dei servizi per l’impiego. Infatti, quasi il 60% degli Ambiti territoriali sociali e dei centri per l’impiego individua come problematica tale dimensione attuativa della misura. Solo una quota minima di rispondenti, tra il 3 e l’8 % a seconda della tipologia di servizio, ritiene che la misura abbia prodotto risultati in termini di attivazione lavorativa e formativa“.
Dunque a seconda del tipo di servizio – se inserimento lavorativo o formazione – su 1,2 milioni circa di beneficiari ad essere stati coinvolti sono stati solamente tra il 3 e l’8%. Segnale evidente di come la vera riforma che il nostro Paese attende è quella dei servizio per l’impiego.