Arretrati Supplenti Brevi, come leggere il Cedolino marzo 2023?

NoiPa, nella giornata di martedì 28 marzo 2023 procederà al pagamento di oltre 4 milioni di contratti per la liquidazione degli arretrati supplenti brevi per quasi 500mila dipendenti del mondo della Scuola.

Il pagamento di questa tipologia di personale avviene con tre mesi di ritardo rispetto ai colleghi di ruolo e alle supplenze annuali.

Il ritardo è dovuto alla particolarità di questa tipologia di supplenze, ma soprattutto al fatto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha dovuto assegnare un apposito capitolo di bilancio per il pagamento di questa tipologia di supplenze.

Arretrati supplenti brevi, come sarà il cedolino?

Abbiamo ricostruito il “cedolino tipo” della liquidazione degli arretrati di un supplente breve.

I dati indicati sono essenziali e non è descritto il periodo al quale gli arretrati si riferiscono. Non è pertanto possibile, dal cedolino effettuare i conteggi relativi ai periodi di riferimento.

Fac simile di un cedolino relativo alla liquidazione degli arretrati del CCNL Scuola di un supplente breve.

Nel cedolino è indicato l’imponibile previdenziale, l’imponibile fiscale, le ritenute fiscali ed il netto erogato. Non sono evidenziate le ritenute previdenziali, cioè i contributi INPS che sono stati trattenuti.

Per trovare i contributi a carico del dipendente è sufficiente fare la differenza tra lordo previdenziale e imponibile fiscale (nel nostro caso 868,85-789,85=79,00), quindi – anche se non riportato – il dato è facilmente desumibile.

Arretrati supplenti brevi, un cedolino “frettoloso”?

Il cedolino, mancando di alcuni dati – abbiamo evidenziato che manca il periodo e non sono riportati i contributi previdenziali – non brilla certamente per la trasparenza.

A discapito di NoiPA, tuttavia, va sottolineato che in alcuni casi ci sono stati anche un centinaio di contratti per un singolo dipendente.

Un cedolino troppo dettagliato, quindi, avrebbe potuto essere di molte pagine per la liquidazione di pochi centesimi. In questa tipologia di casi il costo del cedolino sarebbe stato maggiore all’importo pagato al dipendente e, pertanto, la scelta fatta da NoiPA di descrivere l’essenziale risulta pienamente giustificata.