Docente tutor e orientatore, ad aprile 2023 si parte con i corsi di formazione: obiettivo del Ministero dell’Istruzione è da il via alle loro attività già dal prossimo anno scolastico.
D’altronde il Decreto ministeriale e la circolare sono già pronti da giorni, e da giovedì al controllo del Consiglio Superiore della pubblica istruzione. Ai docenti che si impegneranno in questa nuova sfida, li attende un modulo formativo on-line di 20 ore (in modalità sincrona e asincrona) e per concludere un esame finale, spetterà un incremento retributivo.
Una voce stipendiale ad hoc che troveranno nel Cedolino NoiPA e che farà lievitare annualmente lo stipendio. Ma chi guadagna di più? Un docente orientatore o un docente tutor?
La questione ‘compensi’ era già stata vista alcuni giorni fa, con l’indicazione dell’importo minimo e massimo annuo percepibile. A soffermarsi su questo delicato aspetto è Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Ciascuna scuola, in sede di contrattazione integrativa, definirà i criteri di utilizzo delle risorse. In particolare, chiarisce il ministero, dovrà essere garantita la presenza di un orientatore in ciascuno istituto, a cui andranno tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi annui, e di un tutor ogni 30-50 studenti. A quest’ultimo spetterà un compenso compreso tra un valore minimo pari a 2.850 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 4.750 euro lordo Stato”.
Insomma appare evidente che più soldi andranno al docente tutor che dovrà seguire 30-50 studenti. Ad ogni modo ogni singolo aspetto delle sue attività sarà oggetto di negoziato in sede di contrattazione integrativa. Il suo compenso massimo è di 4.750 lorde “costo Stato”, significa che il netto in busta per il personale docente impegnato sarà più basso e probabilmente farà fatica a raggiungere i 3.000 euro annui netti.