Metalmeccanici, Aumento Stipendi del 12% + 500 euro per gli Artigiani

Aumento del 12% degli stipendi dei lavoratori metalmeccanici del comparto artigiano. Questa è la richiesta dei sindacati di categoria Fiom-Cisl, Fim-Cisl, Uilm-Uil, emersa dall’Assemblea dei delegati del settore, tenutasi oggi a Bologna.

Lo si apprende da una nota congiunta Fim-Fiom-Uilm con la quale si da notizia della definizione della piattaforma per il rinnovo del CCNL 2023-2026 dei settori Metalmeccanica, Installazione di Impianti, Orafi, Argentieri, Odontotecnici e Restauro dei beni culturali.

Le organizzazioni artigiane Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, riceveranno presto il documento, si legge, dopo il voto dei lavoratori attraverso referendum che si concluderà il 28 aprile 2023″.

Secondo quanto si legge nel comunicato “tenuto conto del consistente differenziale sui minimi salariali rispetto agli altri contratti metalmeccanici del settore” la richiesta è “per il 2023 un aumento, in linea con quanto si definirà nei CCNL metalmeccanici di grande e piccola industria e per il triennio 2024- 2026, un incremento salariale del 12%”. Insomma secondo i sindacati il 12% è da sommarsi a quanto va dato per il 2023.

Il settore artigiano metalmeccanico comprende oltre 123.000 aziende che occupano 505.000 addetti. In aggiunta alla richiesta economica, i sindacato rivendicano il riconoscimento una tantum di 250 euro di Flexible benefit e ulteriori 250 euro annui nel caso non sia presente la contrattazione regionale. Per un complessivo extra salariale di 500 euro tondi. E non è tutto, viene anche avanzata la richiesta dell’introduzione come negli altri contratti del settore di una clausola annuale di salvaguardia dei salari. Insomma una verifica sulla inflazione effettivamente realizzata a protezione dei salari.

E poi ci sono le richieste della parte normativa: diritto di assemblea in azienda, sicurezza e ambiente, formazione professionale (con particolare attenzione alla formazione continua certificata e la richiesta di elevare a 24 il diritto individuale formativo), malattie brevi e di lunga durata, previdenza complementare, utilizzo del part-time, maternità e congedi, ferie e Par solidali, facilitazioni per i lavoratori immigrati.

Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl: “Questo rinnovo contrattuale dell’artigianato deve segnare un grande salto di qualità nelle relazioni e nel riconoscimento del valore del lavoro, in un mondo comunque moderno e fortemente esteso nella categoria dei metalmeccanici. Vogliamo affrontare i temi critici che anche in questo settore si stanno rilevando decisivi: il futuro delle competenze, il futuro della bilateralità e delle tutele e per la sostenibilità del lavoro e soprattutto la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori in un’epoca di alta inflazione. La categoria dei metalmeccanici rimette al centro le tutele di lavoratori spesso invisibili che sono invece decisivi per l’intera tenuta il valore del settore manifatturiero del nostro Paese”.

Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil: “Unire le lavoratrici e i lavoratori è l’obiettivo della piattaforma, a partire dagli aspetti salariali. La piattaforma mette al centro importanti miglioramenti sul salario per riallineare le retribuzioni dell’intero settore metalmeccanico e impedire la competizione tra i lavoratori, che penalizzano soprattutto quelli del settore degli artigiani, spesso operanti nelle stesse filiere produttive, rispetto a quelli della piccola e grande industria. Le lavoratrici e i lavoratori del settore artigiano e le imprese sono cresciuti, rispetto all’ultimo rinnovo del 17 dicembre 2021, e questo è un segnale positivo per il nostro sistema industriale”.

Rocco Palombella, segretario generale Uilm-Uil: “Con la nostra piattaforma vogliamo dare risposte concrete ai lavoratori che stanno soffrendo le difficoltà causate dall’inflazione record. Per questo al centro delle nostre proposte abbiamo voluto mettere gli aumenti salariali, oltre ad altre misure specifiche sulla formazione, flexible benefit e inquadramento professionale. Gli artigiani metalmeccanici rappresentano il secondo contratto nazionale della nostra categoria, la spina dorsale e l’eccellenza del made in Italy del settore industriale. Per questi motivi il contratto nazionale ha un significato maggiore, di tutela e garanzia del lavoro e dei lavoratori”.