Pensioni aprile 2023, arriva l’atteso aumento degli assegni sulla base delle novità della Legge di Bilancio.
Mentre tra gennaio e marzo 2023 tutti i pensionati che percepiscono trattamenti pari o inferiori a quattro volte il minimo (2.101,52 € al mese ai valori lordi del dicembre 2022) hanno ricevuto gli aumenti legati all’incremento dei prezzi al consumo fissato con Decreto, al al 7,3%, è ora arrivato il turno degli altri titolari.
Inps è in ritardo e gradualmente dovrebbe allineare tutti alle novità del 2023.
La rivalutazione è scattata dal 1° marzo 2023, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della Legge 23 dicembre 1998, n. 448 (cumulo perequativo), per i trattamenti superiori a quattro volte il minimo INPS.
Per questi redditi da pensione la rivalutazione non è del 100%, non è quindi del 7,3%, ma più bassa e nello specifico:
Chi si colloca in queste fasce pensionistiche e non ha avuto quanto gli spettava a marzo, potrà contare di riceverlo nel mese di aprile.
A partire dal mese di aprile dovrebbero aumentare le pensioni minime che la Legge di Bilancio per il 2023 (e solo per il 2023) ha portato a 600 euro per chi ha compiuto 75 anni di età. Spettano anche gli arretrati di gennaio-febbraio-marzo.
Secondo alcuni quotidiani, tra cui La Verità in edicola sabato 1° aprile l’INPS “ha concluso tutte le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, necessarie per il pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali 2023-2024. Quindi dal cedolino di aprile potrà finalmente essere riconosciuta la rivalutazione non solo i trattamenti minimi per coloro che hanno 75 anni o più, ma anche tutti gli altri compresi gli arretrati relativi ai primi tre mesi del 2023 come previsto dall’ultima legge di Bilancio entra sì in vigore dal 1 gennaio 2023 ma rimasta finora inapplicata”.
Inps nel frattempo non è uscito con documenti ufficiali, quindi non è affatto escluso un rinvio a maggio.
Nessun aumento per chi, invece, ha sotto i 75 anni, dove l’importo percepito nel 2022 era di 525 euro e ora, rivalutato, arriva a 570 euro circa.