Le risorse appostate dal Documento di Economia e Finanza (DEF) per tagliare i contributi e far salire gli stipendi netti sono insufficienti. E’ questo il messaggio che mandano al Governo i sindacati ascoltati oggi in audizione in Parlamento, rilanciando la triplice iniziativa di mobilitazione che si terrà a maggio.
Il Documento approvato dal Governo, fa sapere Cgil, “non è adeguato alla fase che sta attraversando il Paese. L’unico intervento di politica economica, minimo, a sostegno della domanda è la riduzione del cuneo fiscale. Mancano risposte strutturali per limitare i prezzi, sostenere i redditi da lavoro e pensione anche attraverso la via fiscale e per sostenere la coesione sociale attraverso politiche per l’inclusione”.
Non positivo anche il giudizio sulle pensioni: “il superamento della legge Fornero è rimandato per l’ennesima volta. Non ci sono risorse. Il nostro giudizio non può che essere negativo”.
Sulla stessa linea sono Uil e Cisl che con il Segretario Generale Luigi Sbarra fa sapere che il taglio del cuneo fiscale “sulle retribuzioni medio-basse nel periodo maggio-dicembre” con risorse per 3,4 miliardi è un provvedimento su cui “siamo “favorevoli ma che tuttavia giudichiamo ancora insufficiente per rispondere al problema della difesa delle retribuzioni rispetto all’inflazione. C’è, poi, il tema dei contratti pubblici da rinnovare e quello del fiscal-drag che taglia le retribuzioni reali”.