Sindacati sul piede di guerra per quanto riguarda la questione aumenti salariali: bancari, alimentaristi, pellettieri e occhialai non possono più aspettare ed è giunta l’ora di applicare gli incrementi che non si sono mai visti nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Come detto, a essere interessati dalle richieste dei sindacati sono i lavoratori di 4 settori:
In stato di agitazione anche i sindacati dei lavoratori delle telecomunicazioni, che come riporta Il Sole 24 Ore di martedì 18 aprile sono ancora ‹‹in attesa di capire gli sviluppi della maggiore azienda del paese e della politica industriale immaginata dal Governo per il settore, prima di avviarsi sulla strada del rinnovo».
Il Commercio ha invece scelto la via di un primo accordo ponte, in attesa di rinnovare il CCNL scaduto ormai dal 2019: la data limite indicata dai sindacati entro cui definire tutti gli aumenti dovrebbe essere quella del 30 giugno. Nel frattempo con la Busta paga di aprile riceveranno un primo acconto di 30 euro.
Anche nel settore turistico, dove i contratti sono scaduti, non si è nel vivo di nessun rinnovo. Per la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, si è però aperto «un problema salariale enorme. Si sta determinando una riduzione netta dei salari che va affrontata pure con i rinnovi contrattuali» fa sapere la segretaria al quotidiano. Le aziende, al contrario, «fanno grandissimi profitti», conclude.