730/2023 Precompilato dal 2 maggio: ecco come funziona

730/2023 Precompilato: con il comunicato stampa del 18 aprile, Agenzia delle Entrate comunica che la dichiarazione precompilata può essere consultata a partire da martedì 2 maggio, mentre, da giovedì 11 maggio il modello può essere modificato, accettato e trasmesso.

730/2023 precompilato: nuove informazioni

Quest’anno nel 730 precompilato saranno utilizzati nuovi dati che si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi:

  • corsi post-diploma presso istituti statali di alta formazione e specializzazione artistica e musicale;
  • spese di intermediazioni per l’acquisto di immobile “prima casa”;
  • spese per canoni di locazione

730/2023 precompilato con delega, come funziona?

La dichiarazione sarà più semplice da utilizzare, soprattutto per quelle persone che non hanno molta “praticità” con le funzionalità web dell’Agenzia o non possono gestirle in prima persona.

Dal 20 aprile 2023 sarà possibile quindi delegare un familiare o una persona di fiducia, per gestire la propria dichiarazione precompilata. da quest’anno viene estesa la durata della delega che su richiesta del contribuente potrà essere valida fino a 3 annualità.

Per il rilascio della delega l’Agenzia ha messo a disposizione due nuove funzioni:

  • autorizzazione mediante accesso all’area riservata sul sito dell’Agenzia;
  • tramite una videochiamata con un funzionario delle Agenzia delle Entrate.

Queste modalità, si aggiungono a quelle attive già dallo scorso anno:

  • invio di una pec ;
  • presentazione della richiesta presso un ufficio dell’Agenzia.

730/2023 precompilato: scadenza

E’ possibile consultare e accedere al 730 precompilato a partire dal 2 maggio, la trasmissione è possibile dal 11 maggio con scadenza 2 ottobre 2023.

730/2023 precompilato: 8% in più di dati

Quest’anno i dati trasmessi all’Agenzia superano la quota di 1 miliardo e 300 milioni, 8% in più rispetto al 2022.

Oltre un miliardo riguardano le spese sanitarie, a seguire i premi assicurativi con 99 milioni, certificazioni uniche 73 milioni, bonifici per ristrutturazioni 11 milioni, interessi passivi sui mutui 8,5 milioni e infine le spese scolastiche con 6,5 milioni.