Disoccupazione agricola 2023, ormai i giochi sono fatti e gli elenchi riportanti le giornate agricole lavorate e i dati anagrafici dei braccianti sono pubblicati.
Ancora al pagamento manca più di un mese, visto che l’accredito dell’indennità non si vedrà prima di giugno. La procedura per l’accoglimento delle domande è infatti molto lunga: INPS può impiegare fino a 115 giorni per esitare la domanda, decorrenti da quando la stessa è stata presentata. Nei giorni scorsi, comunque, è partita la lavorazione delle pratiche e una parte dei percettori ha già la domanda in istruttoria.
Ma se c’è chi può tirare un sospiro di sollievo perché ha la domanda della disoccupazione agricola in lavorazione, c’è anche chi non riceverà il pagamento. Vediamo meglio.
Solo chi è iscritto agli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti per il 2022 e ha lavorato in agricoltura almeno 102 giornate nel biennio precedente può avere accesso alla disoccupazione che spetta ai braccianti.
L’accesso al sussidio, dunque, è soggetto al possesso dei requisiti e lo stabilisce INPS se questi sono rispettati o meno, in base a quanto dichiarato dall’operaio agricolo, che consultando gli elenchi avrà modo di capire se le informazioni fatte avere a INPS sono state riportate in maniera corretta.
Se le informazioni presentano delle difformità, il bracciante agricolo ha tempo qualche giorno per presentare ricorso alla Commissione Provinciale INPS: nello specifico, fino al 15 aprile. Ciò significa che ormai il bracciante agricolo che non compare negli elenchi non può più appellarsi a INPS, perché la scadenza è passata e non c’è più tempo.
Coloro che invece figurano negli elenchi e hanno la domanda in istruttoria possono cercare di capire quanto riceveranno di indennità utilizzando il calcolatore dell’importo per la disoccupazione agricola.