In ogni cedolino di tutto il 2023 saranno presenti delle voci “arretrati” tanto che, come abbiamo titolato “gli arretrati non finiscono mai“. Vediamo perché.
In tutti i cedolini ci saranno arretrati per tutti coloro che hanno un imponibile previdenziale inferiore a 2692 euro. Si tratta del rimborso del cosiddetto “cuneo fiscale“, vale a dire uno sconto sui contributi a carico del lavoratore che vengono riconosciuti in via figurativa.
Arretrati per tutti, indistintamente, anche relativamente all’assegno accessorio che riguarda la totalità dei dipendenti pubblici.
Per quanto riguarda l’assegno accessorio, ancora non è stata definita la data del pagamento anche se ogni mese che passa, senza l’erogazione, va ad ingrossare l’importo dell’arretrato che sarà liquidato.
Gli arretrati a debito sorgono al verificarsi di due condizioni:
Il cuneo fiscale, cioè la riduzione dei contributi a carico del dipendente, viene effettuata attraverso un rimborso a mese maturato.
Il rimborso a mese maturato significa che il rimborso avviene il mese dopo che la contribuzione è stata trattenuta, vale a dire che se un dipendente ha avuto una trattenuta di 100 euro per contributi fondo pensione INPS a proprio carico a marzo, ad aprile gli saranno rimborsati dopo che NoiPA avrà verificato il diritto.
Rispetto ai dipendenti privati, ai dipendenti pubblici viene restituito il “cuneo fiscale” il mese successivo. Perché? Il motivo sta nel fatto che gli stipendi dei dipendenti pubblici vengono pagati sempre in anticipo (per esempio aprile 2023 il giorno 21) mentre, per quanto riguarda i dipendenti privati, in genere sono pagati verso il 10 del mese successivo.