Reddito di Cittadinanza, quanti sono i percettori che non hanno firmato il Patto per il Lavoro? Perché è importante saperlo? Perché oggi più di ieri diviene importante firmare il Patto per il Lavoro?
Vediamo cosa cambierà da qui a breve per i percettori del sussidio.
Il Patto per il Lavoro, con la riforma del sussidio, diverrà uno dei requisiti fondamentali per accedere alla PAL – Prestazione di Accompagnamento al Lavoro destinato ai cd. occupabili, coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni, inseriti in nuclei senza minori, disabili, over 60, che nel 2023 riceveranno solo 7 mesi di sussidio.
La PAL di 350 euro mensili, secondo le intenzioni del Governo Meloni, va in soccorso proprio di questi nuclei, e li aiuta per un massimo di 4 mesi, da settembre a dicembre 2023, dopodiché potranno avere la GAL (per i dettagli clicca qui).
Per avere questi 4 mesi di PAL, che è una misura solo transitoria, la bozza di Decreto che TuttoLavoro24.it ha potuto leggere in esclusiva per i suoi lettori, prevede via sia la sottoscrizione del Patto per il Lavoro. Quanti sono coloro che lo hanno firmato?
In attesa di conoscere i dati ufficiali dal Ministero del Lavoro o dall’ANPAL, ci soccorre in aiuto il portale LaVoce.info che ha fatto un ricerca proprio tra i nuclei beneficiari facendo emergere la cruda realtà.
La quota di coloro che hanno firmato presso i centri pubblici per l’impiego, i patti di lavoro o di inclusione sociale che dovrebbero favorirne l’inserimento nel mondo lavorativo è molto “bassa”. Tale quota di beneficiari che ha sottoscritto “i patti è pari a circa il 50 per cento, sia al Centro-Nord sia nel Mezzogiorno”:
Questo spiega perché, per una fetta importante della platea, dunque il 50% di questa secondo la LaVoce.info, è importante recarsi il prima possibile presso il Centro per l’Impiego competente e formalizzare il patto.