Reddito di Inclusione, è così che potrebbe chiamarsi il nuovo reddito di Cittadinanza che il governo si appresta a riformare con il Decreto Lavoro in approvazione il 1° maggio.
Lo scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Dopo il pressing di Palazzo Chigi è destinata a cambiare nuovamente la riforma del reddito di Cittadinanza che cesserà i suoi effetti quest’anno dopo sette mesi di fruizione per i lavoratori occupabili e comunque non andrà oltre il 31 dicembre. Prima Mia, poi il tris Gil, Pal e Gal, ora il nuovo strumento tornerebbe a sdoppiarsi. Verrebbe confermato il reddito di inclusione (il nuovo nome dello strumento è ancora in corso di definizione) fino a 6mila euro l’anno, 500 euro al mese, più un contributo affitto di 3.360 euro l’anno, 280 al mese, per le locazioni regolari”.