Il Decreto Lavoro approvato il primo maggio dal Consiglio dei Ministri, pone al centro del provvedimento il taglio al cuneo fiscale-contributivo.
La misura ha l’obiettivo di diminuire i contributi a carico dei dipendenti facendo salire lo stipendio netto
Il beneficio spetta ai lavoratori che godono già del taglio previsto dalla Legge di Bilancio 2023.
Come si legge in una nota “Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euromentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila.L’aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi”.
I beneficiari saranno quindi i lavoratori che in questi mesi stanno già avendo il taglio dei contributi e il nuovo bonus sarà calcolato a partire da luglio a dicembre 2023, tredicesima esclusa, ma rimane aperta un ipotesi.
Rimane aperta l’ipotesi del taglio al cuneo fiscale sulla tredicesima.
A ipotizzarlo è stato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale.
Per il lavoratore dipendente non escludiamo di “pensare che una retribuzione straordinaria – è tutto da valutare in base alle risorse – come ad esempio la tredicesima” venga assoggettata “ad una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno. E’ una cosa che già c’è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla”, afferma Leo.