Tassa Fissa su Tredicesima e Quattordicesima: cosa c’è di vero?

Una tassa fissa sulle mensilità supplementari in modo da far salire lo stipendio netto dei dipendenti. E’ questa l’ipotesi allo studio del Governo secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero in edicola oggi, che avrebbe l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale su altri elementi retributivi esclusi dal taglio del cuneo fiscale del Decreto Lavoro.

Taglio tasse su Tredicesima e Quattordicesima: cosa c’è di verto?

Tutti i lavoratori dipendenti godono della Tredicesima mensilità, molti anche della Quattordicesima che viene erogata a giugno di ogni anno (settore commercio, turismo, servizi, trasporti, studi professionali, ecc.). Sono le cd. mensilità ‘supplementari’, escluse dagli effetti del Decreto Lavoro.

Nell’ambito della legge delega Fiscale in esame in Parlamento, scrive il quotidiano romano, “potrebbe trovare posto l’istituzione di un’imposta fissa (al posto dell’Irpef che è progressiva) sia per i premi di produttività che per le mensilità aggiuntive”.

Insomma una sorta di flat tax, tassa fissa uguale per tutti – su una 13a da 800 euro così come una 13 da 8.000 euro – che non varia in base al reddito imponibile.

“La logica dell’operazione – continua Il Messaggero – sarebbe quella di garantire ai lavoratori un incremento del netto operando però non sul reddito nel suo insieme, ma su alcune componenti teoricamente variabili”. Come già accaduto ad esempio negli ultimi 15 anni per i premi di produttività a cui si applica un’aliquota fissa del 10%, nel 2023 scesa al 5%.