Sale senza sosta il costo della vita. A certificarlo è l’ISTAT che per il mese di aprile ha registrato un aumento dell’inflazione dell’8,3% in un anno.
Un dato in contro-tendenza rispetto a quello registrato nei mesi precedenti: a marzo ci si era fermati a +7,6%. A trainare la nuova accelerata dei prezzi innanzitutto i beni energetici (+16,7%) nonostante il ribasso annunciato dall’Autorità dell’Energia sulle bollette di gas e luce, e poi di conseguenza i beni (+10,6%) e i servizi (+4,7%).
I dati dell’Istituto di Statistica arrivano a pochi giorni dal varo del Decreto Lavoro che ha tagliato i contributi sugli stipendi dei dipendenti, provocando una spirale virtuosa che porterà a far salire il netto in Busta in paga da giugno a dicembre 2023. Di quanto? L’intervento del Governo riuscirà a dare un sostegno concreto alle famiglie e ai lavoratori?
Conti alla mano, sono in molti a sostenere che l’incremento dello stipendio sarà davvero minimo. Lo studio De Fusco Labour & Legal, ad esempio, ha stimato che su un reddito da lavoro di 25.000 annui in busta paga arriveranno 54,87 euro in più.
Anche TuttoLavoro24.it ha provato a fare i conti divisi per fasce reddituali:
La tabella del nostro esperto in buste paghe della PA, Sergio Manzon, ha portato ad un risultato molto simile a quello appena visto. Per 25.000 euro di reddito l’incremento netto – temporaneo (per sei mesi) – sarà di 57,69 euro, che messo a paragone con il rialzo del costo della vita 8,3% da una ‘protezione’ economica del 5,25%.