Disoccupazione agricola, la domanda inviata entro lo scorso 31 marzo risulta in liquidazione: che vuol dire? A questo punto, è certo che INPS pagherà?
Gli accrediti partiranno non prima della fine di maggio, se non addirittura a giugno. Si può comunque già conoscere l’importo spettante, usando il calcolatore della disoccupazione agricola.
Tuttavia, per rispettare le tempistiche occorre che INPS, già da questi primi giorni di maggio, inizi la lavorazione delle pratiche. E infatti, proprio in queste ore, nelle domande di disoccupazione agricola presentate sta comparendo la dicitura “istanza in liquidazione”: che significa?
Quando un’istanza è in liquidazione significa che INPS ha terminato la fase delle lavorazioni e ha iniziato la fase dei pagamenti. Tuttavia, finché non compare l’esito positivo, il percettore non può averne la certezza: in pratica, finché la domanda non risulta accolta, non si può sapere se si ha diritto all’accredito.
Se però chi avrà lo stato della domanda accolta e l’istanza in liquidazione può senz’altro aspettarsi l’accredito, perché è come se avesse due semafori verdi, la stessa cosa non può dirsi per chi avrà sì l’istanza in liquidazione ma la domanda respinta. In questo caso, infatti, è come se INPS desse contemporaneamente un semaforo verde e uno rosso: insomma, due segnali contrastanti.
Questa situazione non è rara, e si può verificare per la disoccupazione agricola ma anche per altre prestazioni. Che fare dunque? Come si fa a sapere se si ha diritto o meno al pagamento?
Se chi ha la domanda di disoccupazione agricola accolta non può che aspettare tranquillamente il pagamento, la stessa cosa non può dirsi per gli altri. Naturalmente occorre che INPS chiarisca qual è realmente l’esito della domanda: accolta o respinta? Perché, come detto, istanza in liquidazione e domanda respinta è un segnale contraddittorio.
Ciò che occorre fare, dunque, è aspettare che l’Istituto Previdenziale si esprima con una comunicazione più chiara e risolva questo errore di sistema. Se l’errore dovesse continuare per molto tempo il consiglio è di chiedere chiarimenti direttamente a Inps.