Metalmeccanici, Aumenti ‘tosati’ al 50%: “ora restituzione Fiscal Drag”

I lavoratori metalmeccanici, come tutti i lavoratori dipendenti, sono sotto scacco del sistema fiscale. Per ogni 100 euro di aumento in Busta paga circa 50 se ne va in tasse e altri oneri. E’ il caso dei lavoratori Stellantis, come sintetizza un volantino del sindacato Fim-Cisl:

Metalmeccanici, restituzione Fiscal Drag

Il sindacato Fim-Cisl, guidato dal Segretario Generale Roberto Benaglia, ha avviato una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul tema, insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali che in questi giorni pressano sul Governo affinché siano migliorato il taglio al cuneo fiscale (calcola qui il tuo incremento salariale netto).

Il nemico numero 1, dopo l’inflazione che fa rialzare i prezzi al consumo, è il fiscal drag, vale a dire il drenaggio fiscale, che fa salire il prelievo a seguito dell’aumento dei redditi.

“I nuovi aumenti salariali per recuperare il potere di acquisto – si legge in una nota – sono tassati con aliquote marginali crescenti (38%) e non con quella media. Diminuzione del valore delle detrazioni e aumento proporzionale delle aliquote Irpef comunali e regionali non fanno che peggiorare la situazione. Siamo all’assurdo, più si contratta la difesa dei salari e più il fisco “tosa” i lavoratori”.

In proporzione, si intende, i metalmeccanici finiscono per pagare più tasse di chi gioca e guadagna in Borsa, di chi ha una rendita per l’affitto di una casa, delle stesse imprese per cui lavoriamo. È indispensabile e urgente una riforma fiscale radicale che restituisca gli effetti distorti del fiscal drag e alleggerisca le tasse sul lavoro dipendente. Non ci basta il taglio al cuneo fiscale – sottolinea Fim-Cisl – contenuto nel decreto lavoro! Finirà per essere mangiato dai prossimi aumenti contrattuali. Vogliamo subito la restituzione del fiscal drag con l’adeguamento degli scaglioni delle aliquote e delle detrazioni. Non ci serve la promessa delle flat tax quando il fiscal drag ci mangia le buste paga“.