Metalmeccanici, competenze da certificare e lavoro senza Badge

Lavoratori Metalmeccanici, l’obiettivo dei sindacati di categoria è fare in modo che le competenze acquisite dai lavoratori durante l’attività lavorativa vengano certificate.

E’ quanto emerso la scorsa settimana a Bergamo, durante un evento a cui hanno preso parte Federmeccanica e i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil.

Sarà questa una delle novità del prossimo rinnovo contrattuale (quello attuale scade nel 2024). Le parti sociali intendono ammodernare le relazioni di lavoro e dopo la riforma del sistema di classificazione raggiunta con l’accordo del 2021, ora puntano ad “esercitare maggiore attrazione sui giovani, anche con forme di flessibilità oraria.

“Da studente – ha confessato il Segretario Generale UILM Rocco Palombella al quotidiano Bergamonewsla mia prima aspirazione era quella di avere la tuta blu. Quegli anni sono passati. Andare a lavorare in fabbrica non è più l’aspirazione dei giovani, perché viene rappresentato come un lavoro mal pagato e con orari superiori ad altri. Dobbiamo rendere le fabbriche vivibili, attrattive, a misura di persona. Altrimenti gli imprenditori faranno arrivare la manodopera prima dall’Europa dell’Est e poi da paesi come il Bangladesh, e si tratterà di lavoratori mal pagati. Così facendo, verrà eluso il problema di fondo. Senza generalizzare, abbiamo tanto caporalato nel sistema industriale, e colpisce i lavoratori che svolgono attività che non sono rappresentate dal sindacato confederale”.

“Nel nostro settore – ha aggiunto Roberto Benaglia Segretario Generale Fim-Cislil cambiamento è destinato ad accelerare, perché, soprattutto dopo la pandemia, il mondo del lavoro è stato investito da una profonda trasformazione. Oggi il nostro Governo discute del salario minimo orario, ma sono quasi 500 mila i metalmeccanici che non sono più legati alla paga oraria. Oggi molti operai non hanno più il badge e lavorano solo per risultati. Anche in questo settore mancano le competenze, che però dobbiamo sviluppare qui, nel nostro Paese. Il tema centrale oggi è, allora, quello dell’accesso alla formazione, che significa anche favorire l’apprendistato duale e l’accesso delle ragazze alle competenze STEM”.