I lavoratori metalmeccanici sono in attesa di sapere se nel mese di giugno 2023 arriverà l’incremento salariale che si annuncia essere molto sostanzioso. Si è parlato di un incremento superiore agli 80 euro, quale conseguenza dell’adeguamento dei minimi retributivi all’inflazione registrata dall’Istat, secondo l’indice IPCA.
Ma quali lavoratori metalmeccanici attendono questa novità? Facciamo chiarezza.
Ricordiamo ancora una volta che la certezza circa l’entità dell’importo definitivo di questo aumento la conosceremo solo agli inizi di giugno, come spiegato qui. Quel che possiamo dire, ad oggi, è che un incremento ben superiore ai 27 euro per il livello C3 previsto dal rinnovo industria del 2021 ci sarà. E questo ce lo conferma l’indice dei prezzi al consumo.
La novità riguaderà i lavoratori dipendenti da aziende che applicano il CCNL sottoscritto da Federmeccanica, Assistal e dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil. Lo stesso vale per le aziende cooperative metalmeccaniche che applicano il ccnl 31 maggio 2021 e le aziende aderenti al CCNL Unionmeccanica-Confapi.
Niente da fare invece per le aziende metalmeccaniche che applicano CCNL diversi, anche questi firmati da Fiom-Fim-Uilm, ma che vedono come controparti datoriali altre associazioni. L’accordo quindi non riguarderà quei lavoratori metalmeccanici a cui si applica il CCNL Area Meccanica Artigianato – Metalmeccanica, Installatori, Orafi, Argentieri, Odontotecnici e i lavoratori metalmeccanici dipendenti dei gruppi Stellantis, Cnhi, Iveco, Ferrari a cui si applica il CCSL siglato l’8 marzo 2023.