Il Decreto Lavoro taglia il cuneo contributivo e offre maggior reddito netto per i lavoratori. Tuttavia la misura, rapportata al costo per il Bilancio Pubblico, non è adeguata a sostenere le famigli e i lavoratori in questa delicata fase di rialzo dei prezzi al consumo.
E’ quanto mette in luce Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, prossimo a lasciare la poltrona, sentito in audizione in Commissione al Senato, a proposito del taglio al cuneo contributivo di cui beneficeranno i lavoratori con redditi sotto i 35mila euro.
Per Tridico si tratta di una misura che “costa alle casse dello Stato circa 8 miliardi e distribuisce per i lavoratori full time, durante l’anno, in media 55 euro mensili“(Per conoscere con esattezza l’aumento che ti spetta usa il CALCOLATORE CLICCANDO QUI).
Altro punto debole del Decreto Lavoro è la riforma dei contratti a tempo determinato:
“una maggiore liberalizzazione per l’accesso al lavoro a termine, che passa da una parte attraverso i contratti collettivi nazionali oppure, secondo me la parte più critica, un accordo tra le parti, tra lavoratore e impresa: questo potrebbe favorire un eccessivo utilizzo del lavoro a termine”.