Bonus Nido 2023, sembrano un po’ in stand-by i rimborsi INPS delle rette di frequenza pagate da chi ha figli sotto i 3 anni affetti da gravi patologie croniche che frequentano asili nido, pubblici o privati.
Alcuni accrediti si sono visti a inizio aprile, ma hanno interessato una platea risicata di beneficiari. Tanti, infatti, hanno ancora la domanda in istruttoria. Tuttavia, dopo una serie di reclami e segnalazioni da parte degli stessi utenti interessati, INPS ha rotto il silenzio fornendo delle spiegazioni e annunciando una possibile formula di pagamento. Vediamo.
INPS quando paga il Bonus Nido 2023? Il pagamento non avviene in maniera regolare, non c’è un calendario prefissato per gli accrediti, anche perché tutto dipende da quando il genitore ne presenta la domanda: in caso di accoglimento, infatti, INPS ha 40 giorni di tempo per emettere l’accredito.
In alcuni casi però il limite dei 40 giorni viene superato senza che i beneficiari abbiano ricevuto il rimborso spettante. Perché? Fa luce sulla vicenda lo stesso INPS, che sollecitato dagli utenti via social risponde così:
Secondo le parole dello stesso Ente Previdenziale, possono essere pagate anche tre mensilità tutte insieme: insomma, l’accredito può avvenire anche trimestralmente. Già ad aprile, per esempio, INPS aveva erogato insieme i rimborsi delle mensilità di gennaio, febbraio e marzo. Pertanto, gli stessi percettori potrebbero ricevere il prossimo pagamento a luglio, in riferimento alle mensilità di aprile, maggio e giugno.
In ogni caso, la presa in carico avviene in ordine cronologico e continuerà per tutto l’anno: per inviare domanda di Bonus Nido, infatti, c’è tempo fino al 31 dicembre 2023. Per conoscere le modalità di presentazione della domanda del Bonus Nido si rimanda alla lettura del messaggio INPS del 2 marzo 2023, n. 889.