Reddito di Cittadinanza maggio 2023, c’è un errore da non fare se non si vuole incappare nella sospensione del sussidio.
Ogni volta che ci sono novità riguardanti la situazione lavorativa del nucleo familiare (es. avvio di un nuovo impiego) INPS lo deve sapere: per avvisarlo occorre presentare il modello Rdc-Com esteso. È lo stesso Istituto a informare il percettore su come deve comportarsi. Vediamo.
Una parte dei percettori RdC sa già di cosa parliamo. Già ad aprile, infatti, qualcuno si è visto sospendere RdC per accertamenti dalla sede. Gli accertamenti erano dovuti al mancato o all’errato invio del Rdc-Com esteso, il modulo che va compilato e trasmesso a INPS in vari casi, tra cui: variazione della situazione lavorativa, reddito presunto per l’anno solare successivo, variazioni al nucleo familiare, dimissioni volontarie, ecc.
Il mancato o non corretto invio, o compilazione, di questo modello è ragione di sospensione del Reddito di Cittadinanza e potrebbe portare, nella peggiore delle ipotesi, alla revoca del beneficio nel caso in cui l’Istituto accerti il sopravvenire di condizioni che fanno perdere i requisiti.
Per questo motivo, INPS preferisce avvertire prima i percettori con un messaggio di questo tipo:
Insomma, ogni qual volta ci sia un’attività lavorativa da denunciare a INPS il Modulo Rdc-Com esteso va rinviato, così come va presentato ogni anno se l’attività di lavoro prosegue per più anni. Per esempio, se l’attività (di lavoro subordinato) è iniziata nel 2022 e prosegue nel 2023, il percettore deve trasmettere un nuovo modulo. Lo stesso vale nel caso di nuovo lavoro subordinato nel 2023.
I percettori del Reddito di Cittadinanza sono avvisati: se non vogliono cadere nella sospensione del sussidio (che può durare fino a 120 giorni), occorre accertarsi di aver compilato il modello Rdc-Com esteso oppure di non doverlo compilare.