Aumenti Stipendio 2024 in bilico, ma spunta una convinzione

Gli aumenti di stipendio favoriti dal taglio al cuneo contributivo del Governo hanno un inizio e una fine: da luglio a dicembre 2023, tredicesima esclusa.

Ma a Palazzo Chigi sono già a lavoro per provare a prorogare la misura nel 2024 introdotta dapprima con la legge di Bilancio e rafforzata con il Decreto Lavoro. Per farlo occorre trovare altre risorse, impresa non semplice per cui la proroga non è scontata.

Lo scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi che però prova a tranquillizzare i lavoratori spiegando nella maggioranza di Governo è forte la convinzione di dover replicare il regime di vantaggio contributivo che aiuta a far salire lo stipendio netto.

Il Governo – si legge – “guardando alle buste paga degli italiani, in autunno dovrà decidere se e come rendere strutturale il taglio del cuneo, appena rafforzato con una dote di altri quattro miliardi. Ma non sarà facile trovare le risorse necessarie, stimate in 10-12 miliardi per prolungare questa misura il prossimo anno. La maggioranza non sembra disponibile a rinunciare in partenza. Anche perchè, ad esempio, la Lega sa già che non potrà mantenere subito la promessa fatta in campagna elettorale di superare la legge Fornero aprendo la strada a Quota 41”.

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