Silvia è una ragazza di 27 anni, è molto in gamba, si è laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti e si è sempre impegnata nella difesa dei diritti dei più deboli. Subito dopo la laurea, Silvia inizia a lavorare presso l’ufficio legale di un’importante società ed è molto apprezzata dai suoi colleghi e dai dirigenti per la sua bravura, la sua dedizione al lavoro e le sue grandi doti di umanità: spesso infatti le capita di trattenersi in ufficio oltre il suo orario per portare a termine una pratica importante o per aiutare un collega in difficoltà.
Anche nel privato la vita di Silvia è ricca di soddisfazioni: infatti si è sposata da qualche anno con il suo fidanzato che conosce fin dai tempi del liceo, ha molti amici e da poco ha traslocato in una nuova casa più grande che le piace moltissimo.
Silvia inizia ad avvertire qualche malessere, è un po’ preoccupata, va dal dottore; dopo una serie di accertamenti la vita di Silvia viene rivoluzionata da una bellissima notizia: aspettano un bambino! Felicissima per questa stupenda novità, Silvia vuole condividerla anche con i suoi colleghi e arriva in ufficio con un piccolo rinfresco. Purtroppo però la reazione dei sui colleghi non è quella che si aspettava, ma ancora peggiore è quella del suo capo. Da quel momento i colleghi si mostrano più freddi e cercano di non coinvolgerla nelle pratiche più importanti, le fanno battutine ironiche e non la invitano più durante la pausa pranzo.
Un bel giorno, il suo capo la convoca e le anticipa il licenziamento in quanto le sue condizioni non le consentono di essere efficiente come prima. Allora Silvia reagisce molto male, scoppia a piangere ed esce dalla stanza. La sua prima reazione è quella di raccogliere le sue cose e andarsene via, poi però si calma e decide di parlarne con suo marito. I due decidono che Silvia non deve mollare, ma deve affrontare la discriminazione a cui la stanno sottoponendo sul posto di lavoro, per difendere la sua dignità e la dignità di tutte le donne. Il giorno successivo, Silvia lascia sulla scrivania del suo capo un quadretto incorniciato con l’art. 37 della Costituzione Italiana, che sancisce che: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.” Accanto al quadretto il “Testo Unico per la tutela e il sostegno della maternità” emanato dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151.
Da quel momento in poi, nessuno la critica più e il suo capo diventa gentilissimo, in ufficio hanno capito il messaggio! Silvia usufruisce di tutti i diritti che le spettano durante la gravidanza, si rende conto però che le stesse discriminazioni e pressioni subite in ufficio potrebbero capitare ad altre donne che senza la sua preparazione giuridica sarebbero più deboli. Silvia decide quindi di fondare un’associazione insieme a suo marito e alle sue amiche per aiutare le donne in gravidanza a difendere i loro diritti.
Sofia Zaccagnino, classe 3° B