Un’altra possibilità

Lisa Marcucci è una donna di trentacinque anni. È alta, robusta, il suo viso è costellato di lentiggini, i suoi capelli sono rossi. Lisa ha due figli: Mia, cinque anni, e Giuseppe, due. La vita le ha strappato l’amore di suo marito, che non ha retto al dolore di non riuscire a migliorare la situazione economica della famiglia pur avendo cercato a lungo un’occupazione, dopo che la sua azienda è fallita. Ma Lisa riesce a trovare qualcosa: un posto come praticante presso l’agenzia di “Roberto Di Maggio”, uomo potente e affascinante ma con un brutto carattere, al quale è costretta a nascondere l’esistenza dei suoi figli.

Lavorare nell’azienda di moda del signor Di Maggio era un sogno che accarezzava da sempre ma che aveva dovuto accantonare per necessità familiari; per anni aveva fatto la casalinga, ora, all’improvviso, si riaffacciavano nel suo animo vecchi entusiasmi ai quali non poteva e non voleva rinunciare. E così eccola lì, a gestire le sue giornate con fatica, dividendosi tra il lavoro e i suoi bambini con un’organizzazione perfetta, impeccabile. Era brava, presto questo fu subito chiaro a tutti i suoi collaboratori, non si risparmiava in nulla e, con le sue forze, con le sue sole forze, eccola riuscire a salire di livello nelle sue mansioni.

Passano i giorni, le settimane, i mesi e Lisa non può più aspettare: deve dire la verità. Di Maggio le chiede e si aspetta sempre di più da lei e diventa impossibile rispondere alle crescenti richieste, nonostante abbia assunto una babysitter a tempo pieno. Anche e soprattutto i suoi figli hanno bisogno di lei. Notti insonni per decidere il da farsi e, alla fine, di fronte al suo capo, tremando dietro la scrivania, pronuncia queste parole: “Sono una mamma, non posso passare tutto il giorno in azienda. Lo so di avere sbagliato a non dirlo prima ma ci tengo troppo a questo lavoro, che per me è la rinascita. È la mia seconda possibilità. Ma sono una mamma, prima di tutto”. Lisa è convinta che la sua esperienza nella casa di moda Di Maggio finisca lì, ma sa di aver fatto la cosa giusta. Il suo capo, così temuto, così inflessibile, ascolta in silenzio. Istintivamente pensa ad una “punizione” – attesa, tra l’altro – per quella omissione così importante, durata vari mesi. Ma qualcosa lo frena dal mandarla subito via. Davanti a sé ha una donna brillante sul lavoro e piena di valori. Non vuole perderla. Lisa in quei mesi ha dimostrato talento e capacità, si è messa in gioco dando tutta sé stessa. Non la licenzia, anzi, decide di andarle incontro riducendo le ore di lavoro: i bambini sono piccoli e solo ora, Di Maggio, si rende conto che non hanno neanche il papà.

Passa un anno e le cose sono cambiate. Il nome dell’azienda è “Di Maggio-Marcucci”. Lisa è una socia e, avendo acquisito potere decisionale, ha messo in atto tanti nuovi progetti e innovazioni; tra queste, l’inserimento di un asilo per i figli dei dipendenti nella struttura, per andare incontro a tutti i genitori che contribuiscono ogni giorno a rendere migliore la casa di Moda. Ma non si deve pensare che questa donna abbia usato scorciatoie o mezzi non leali per arrivare dov’è ora: impegno e talento sono stati i suoi unici e impagabili alleati, che ha saputo sfruttare nel migliore dei modi, tra lacrime e sudore. Lisa, grazie a Roberto, sa quanto sia importante avere un’altra possibilità.

Valeria Proni, classe 3° C