Metalmeccanici, Allarme Caldo: più Pause, Cig e Sali minerali

L’arrivo del gran caldo è alle porte e se la colonnina di mercurio replicherà i numeri raggiunti la scorsa estate, con picchi di calura e temperature che ruotano intorno ai 45° C, per i lavoratori addetti nelle fabbriche metalmeccaniche la situazione sarà drammatica.

A denunciarlo è il sindacato UILM di Udine, ma è evidente che il problema non è circoscritto alla sola realtà friulana.

Attraverso il suo Segretario Generale Giorgio Spelat, il sindacato chiede che vengano messe in campo le misure necessarie per tutelare i lavoratori impiegati nelle “aziende metalmeccaniche, dal settore artigiano, all’automotive, all’installazione di impianti”.

Si parte da un presupposto, sostiene il sindacalista, “la normativa nazionale è “carente dal punto di vista tecnico”, però vanno trovate con urgenza soluzioni soluzioni strutturali per un problema che negli anni sicuramente si andrà ad accentuare, parallelamente a quelle che già son state le richieste sindacali riguardo a garantire acqua e sali minerali ai lavoratori, all’aumento delle pause alla modifica dei turni di lavoro e alla costante richiesta di diminuire i ritmi di produzione”.

In diverse aziende – prosegue Spelat – prevale ancora oggi l’idea di non fermarsi, di spingere sulla produzione con conseguenze per i lavoratori e molto spesso per le lavoratrici con il rischio di colpi di calore. Bisogna ricordare che sia l’Inail che l’Inps mettono a disposizione strumenti, tra i quali la cassa integrazione ordinaria collegata alle eccessive temperature e ai rischi correlati. Come Uilm monitoreremo assieme ai delegati sindacali le situazioni nelle aziende, pronti anche a proclamare degli scioperi e a segnalare agli organi competenti situazioni fuori controllo a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.