Donne a lavoro in aumento, lo dicono i dati ISTAT e lo esaltano i quotidiani che commentano l’ultimo bollettino che mette in luce come le ultime tendenze dell’occupazione siano soprattutto di “colore rosa”.
I numeri sono importanti, 52.000 in più solo le lavoratrici, con un incremento robusto soprattutto tra i contratti di natura subordinata stabili (+74.000) e una diminuzione di quelli a termine (-30.000).
“Merito” della gestione del Governo Meloni, in carica da ottobre scorso? Prova a dare una risposta il quotidiano Libero in edicola oggi:
“Non sappiamo se si tratti di un “effetto-Meloni” o di un “effetto Giovanna d’Arco” (leadership tonante e tendenza al sacrificio però senza la parte del rogo), ma è caduto l’ultimo tabù: «Le donne trainano la crescita dell’occupazione».
Il titolo suddetto è – bizzarro a credersi – del solitamente antigovernativo Repubblica; e, con onestà, registra un’inversione di tendenza preziosissima”.
“Non è che Giorgia abbia provveduto personalmente alle 52mila assunzioni – chiosa Libero – , bussando di porta in porta come un antico venditore d’almanacchi. Ma questo consente di rifocalizzare l’attenzione sul lavoro femminile e la crescita del Pil nell’era del Pnrr. In Italia solo 1 imprenditore/libero professionista su 4 è donna; le donne–manager sono solo il 27% del totale; quasi 1 donna occupata su 3 (32,4%) svolge un lavoro part time rispetto all’8,5% degli uomini; il 97% delle donne italiane si occupa dei figli oltre che del proprio lavoro. Cose così”.