Assegno Unico, importi “super” o “mini” anche a giugno?

Assegno Unico, nei giorni scorsi in alcuni casi INPS ha erogato delle somme diverse dal solito, più alte o più basse: non si trattava della mensilità di maggio, bensì di conguagli, a credito o a debito.

Da marzo 2022 (cioè da quando la prestazione per i figli a carico è in vigore) ad ora, INPS potrebbe infatti aver erogato erroneamente delle cifre che non spettavano o, al contrario, non aver pagato delle mensilità o delle quote che invece spettavano. Ecco quindi che adesso l’Istituto previdenziale si rimette in pari.

Assegno Unico, quanto durano gli aumenti?

In molti casi si è trattato di conguagli a credito, ossia di importi aggiuntivi di Assegno Unico, in media sui 272 euro. Denaro in più frutto, per esempio, di un adeguamento dell’ISEE, del riconoscimento del cd. premio alla nascita (settima e ottava mensilità di gravidanza) o della presenza di persone con disabilità alle quali spettano importi maggiorati con decorrenza già dal mese di marzo 2022. 

Ma una parte dei beneficiari, purtroppo, ha subito anche dei conguagli a debito: in pratica è il percettore a dover restituire soldi a INPS (sottoforma di trattenute) e non il contrario. Ecco la spiegazione che giunge dall’Istituto, tramite mail:

In questo caso, spiega INPS, l’Assegno Unico di maggio ha subito una variazione di importo in negativo: è quindi diminuito per effetto del ricalcolo e dell’applicazione del conguaglio per i mesi precedenti.

Ma questi aumenti o tagli verranno operati anche a giugno? Purtroppo o per fortuna, a seconda dei casi, la risposta è no. Questi accrediti o recuperi sono da considerarsi solo come compensazioni, erogate da INPS una sola volta e a partire dalla mensilità di aprile a seguito di elaborazioni e di ricalcoli degli importi effettivamente dovuti ed effettivamente erogati, come spiegato nel messaggio INPS n. 1947 del 26 maggio scorso.

Una volta che l’Istituto ha provveduto a rimettersi in pari, pagando o trattenendo quanto dovuto, l’importo dell’Assegno Unico tornerà a essere quello erogato finora, a meno che non ci siano state variazioni recenti che ne hanno modificato l’importo.