Reddito alimentare, lo scorso maggio la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha firmato il decreto attuativo della misura prevista dalla Legge di Bilancio.
La misura prevede una sperimentazione triennale del Reddito alimentare, un sostegno pensato per supportare chi è in situazione di povertà assoluta e, allo stesso tempo, per combattere lo spreco di cibo.
Ma come funziona? Da dove si parte?
Il Reddito alimentare non prevede l’erogazione di denaro, si tratta di una soluzione innovativa per distribuire gratuitamente pacchi realizzati coi prodotti invenduti della grande distribuzione alimentare (perché non idonei alla vendita a causa di confezioni rovinate o prossime alla scadenza) per aiutare le famiglie meno abbienti.
Il Decreto definisce le modalità attuative della misura, la platea dei beneficiari e come destinare le risorse finanziarie: 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 milioni annui dal 2024.
Trattandosi di una sperimentazione triennale questa verrà realizzata presso alcuni comuni capoluogo di città metropolitana individuati in Conferenza Unificata. Il programma prevede che a supportare la distribuzione di pacchi vi siano enti del Terzo Settore.
Lo strumento si affianca alle altre iniziative già attive di distribuzione di beni alimentari per contrastare l’indigenza grave. Dal Fondo nazionale presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, al Programma PO I FEAD per il periodo 2014-2020, fino al nuovo PN Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027.