Metalmeccanici, +123 euro in Busta paga subito [UFFICIALE]

Metalmeccanici, è stata definita oggi l’entità dell’aumento per la terza tranche contrattuale che spetta a 1,5 milioni di lavoratori metalmeccanici e che arriverà a giugno.

Confermata dunque l’anticipazione di TuttoLavoro24.it, che aveva rivelato che Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom e Uilm si sarebbero riuniti proprio in occasione dell’uscita del nuovo indice IPCA, prevista per il 7 giugno, così come stabilito da una clausola dell’accordo di rinnovo del CCNL del 2021.

L’ufficialità arriva da un comunicato stampa della Federazione Italiana Metalmeccanici – Fim-Cisl, che contiene una importante novità.

Aumento Metalmeccanici giugno 2023: di quanto?

Per i metalmeccanici, le notizie positive sono 2: non solo che l’importo dell’aumento è stato stabilito oggi, ma anche che supera e non di poco le previsioni. Si era parlato infatti di un aumento intorno agli 80-85 euro.

Ma la parola definitiva ci arriva dall’indice IPCA 2023 comunicato oggi dall’Istat e dal comunicato sindacale in cui si annuncia ‹‹a giugno, sulla base dell’indice Ipca per l’anno 2022 depurato dall’inflazione dei beni energetici importati, come pubblicato oggi dall’Istat, i metalmeccanici godranno di un incremento sui minimi pari a 123,40 Euro medi mensili, pari a 6,6 punti percentuali (96,4 euro in più di quanto previsto)››.

Si tratta di 123,40 euro che arriveranno sulla Busta paga di giugno 2023 per i lavoratori metalmeccanici inquadrati al livello di C3 del CCNL Federmeccanica-Assistal. Diversi importi spetteranno ai lavoratori inquadrati nei livelli più alti o più bassi. Cifra ben più alta di quella prevista dal CCNL Federmeccanica 2021: 27 euro al livello C3.

Soddisfatto (e non potrebbe essere altrimenti) Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, che ha sottolineato come ‹‹determinare gli aumenti salariali durante e non solo a fine contratto è una scelta pragmatica e molto utile. Con questa formula, mettiamo nelle buste paga dei metalmeccanici un robusto sostegno economico, recuperando subito il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, senza dover aspettare la scadenza del contratto fra un anno››.