Stagionali, arriva dalla Lega la proposta di una proroga del permesso di soggiorno per gli stranieri venuti temporaneamente in Italia per lavorare.
La proposta di regolarizzare migliaia di migranti con il permesso di soggiorno scaduto, almeno fino al prossimo ottobre, nasce per far fronte alla difficoltà di trovare addetti nei settori del turismo e dell’agricoltura con l’estate alle porte.
Sono proprio gli imprenditori dei due settori a lanciare l’allarme: tra ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari si stima che ancora manchino all’appello circa 50mila lavoratori. Per non parlare della carenza di braccianti, da impiegare nei campi per la raccolta della frutta e la vendemmia.
La mozione del Carroccio, presentata in Commissione Bilancio, prevede una sanatoria per i lavoratori stagionali extracomunitari che hanno ricevuto il permesso nel 2022 dal governo Draghi, e che non se lo sono visto confermare quest’anno dal decreto Flussi del governo Meloni.
L’ultimo decreto Flussi ha sancito il via libera a circa 82 mila nuovi ingressi in Italia per motivi di lavoro, su un totale di oltre 240 mila domande arrivate nel click day. Numeri molto lontani tra loro, a conferma di quanto il fabbisogno reale sia di molto superiore a quello previsto a dicembre.
Secondo quanto trapela da Il Messaggero di martedì 6 giugno, il testo presentato dalla leghista Silvana Comaroli prevede di prorogare fino al 30 ottobre i permessi di soggiorno per lavoro stagionale già concessi in passato ma giunti a scadenza.
C’è però una condizione: per accedere alla possibilità di proroga del permesso, l’emendamento prevede che il datore di lavoro presso cui lo straniero è impiegato abbia presentato «regolare domanda per l’assegnazione di lavoratori stranieri, non accolta per carenza di quote». In altre parole, la richiesta deve essere già stata inoltrata nel passato click day, quando le richieste erano state il triplo dei posti disponibili.
Una proroga più lunga è prevista anche per gli 82 mila migranti che invece sono rientrati nelle quote del decreto Flussi di quest’anno: la proroga è fissata al 30 aprile 2024. A patto che, entro la data di entrata in vigore del decreto in discussione, «lo stesso o altro datore di lavoro abbia presentato ulteriore richiesta per il medesimo lavoratore».
Come riporta Il Messaggero, la proposta andrà in discussione a partire dal 7 giugno, quando i parlamentari delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali cominceranno l’esame degli emendamenti al decreto.