Reddito di Cittadinanza giugno 2023: INPS non paga in 10 casi

Reddito di Cittadinanza, la ricarica di giugno è alle porte e arriverà in due round nei giorni prefissati da INPS. Tuttavia, qualche percettore rischia di non riceverla.

Non è detto infatti che chi ha riscosso il sussidio a maggio abbia diritto a riscuoterlo anche a giugno. Vediamo perché.

Reddito di Cittadinanza giugno 2023: a chi spetta?

Innanzitutto, va detto che la data della ricarica del Reddito di Cittadinanza varia a seconda della mensilità che si aspetta:

  • chi aspetta gli arretrati o la prima mensilità riscuote il giorno 15, che a giugno cade di giovedì;
  • chi attende dalla seconda alla diciottesima mensilità riscuote più tardi: dovrà aspettare fino a martedì 27 giugno.

Questo mese i giorni di pagamento sono feriali, pertanto INPS non dovrebbe avere problemi a rispettarli e a erogare la ricarica in maniera puntuale. Tuttavia, in alcuni casi il pagamento del Reddito di Cittadinanza non verrà emesso.

Ricarica RdC giugno 2023: gli esclusi

Alcuni beneficiari non riceveranno la ricarica di giugno, né quella anticipata di metà mese né quella di fine mese. Si tratta di coloro che:

  • a maggio hanno ricevuto la 18esima mensilità e quindi hanno terminato il sussidio;
  • hanno il Reddito di Cittadinanza sospeso o revocato.

La sospensione del RdC è temporanea e avviene a opera di INPS quando il percettore non rinnova l’ISEE. In questo caso, la ripresa dei pagamenti avverrà una volta aggiornato l’ISEE.

La revoca invece è definitiva perché a decadere è il diritto al sussidio, non il semplice pagamento. Questa scatta quando il cittadino:

  • non ha sottoscritto la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) a lavorare;
  • non ha firmato il Patto per il Lavoro o per l’inclusione sociale;
  • non ha partecipato alle iniziative di formazione o di reinserimento lavorativo senza giustificazione;
  • non ha preso parte ai Progetti Utili alla Collettività (PUC) eventualmente istituiti dal Comune di residenza;
  • non ha comunicato una eventuale variazione occupazionale;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • ha fornito informazioni false per accaparrarsi un importo mensile maggiore;
  • ha svolto un’attività lavorativa non dichiarata.

Il cittadino che dunque rientra in uno dei casi sopra elencati non può sperare di ricevere la ricarica del Reddito di Cittadinanza di giugno.