Ai lavoratori metalmeccanici spetta un aumento di 123,40 euro (Livello C3) a partire dalla retribuzione del mese di giugno 2023.
La notizia è ufficiale da qualche giorno, da quando Istat ha reso noto il nuovo indice IPCA. Confermate quindi le anticipazioni di TuttoLavoro24.it che già dal mese di maggio aveva aggiornato i suoi lettori circa i possibili aumenti stipendiali.
Gli aumenti spetteranno a tutti? A chi è inquadrato come impiegato o come operai? E poi, spetta ai lavoratori metalmeccanici ovunque impiegati? Tutti le fabbriche, officine, laboratori, e uffici potranno contare sull’aumento di 123,40 euro da giugno? Vediamo i dettagli di una notizia che sta circolando sul web più del dovuto, spesso accompagnata da false promesse.
L’aumento di stipendio a partire dal periodo paga di giugno 2023 spetta ai lavoratori metalmeccanici, operai, impiegati, quadri, secondo gli importi indicati in questa Tabella divisa per Livelli.
Si tratta dei lavoratori a cui si applica il CCNL sottoscritto da Federmeccanica/Assistal e dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil. “Come posso sapere se ci rientro?”, scrivono i lavoratori alla Redazione di TuttoLavoro24.it. E’ semplice: basta controllare il proprio contratto di assunzione e verificare che il CCNL di riferimento sia proprio quello su indicato, per espressa previsione o per prassi consolidata.
Le stesse sigle sindacali però firmano altri CCNL della Metalmeccanica per l’industria, ma anche per le cooperative e per l’Artigianato. Si applica anche a loro?
L’aumento da 123,40 euro non si applica a tutti i lavoratori dei settori della metalmeccanica. La clausola contrattuale che ha ‘generato’ questo aumento in coincidenza dell’uscita del nuovo indice IPCA spetterà ai soli lavoratori a cui i rapporti di lavoro sono regolati da un CCNL che presenta una clausola similare a quella del CCNL Federmeccanica/Assistal. E quali sono questi CCNL metalmeccanici firmati dai sindacati?
Ecco l’elenco:
I lavoratori a cui si applicano questi 3 CCNL riceveranno ugualmente l’aumento commisurato in base al nuovo IPCA.
Esclusi, almeno per il momento, i lavoratori a cui si applica il CCNL Metalmeccanica PMI firmato da Confimi con le sole Fim-Cisl e Uilm-Uil, anche se – stando a quanto si apprende da fonti sindacali – queste aziende potrebbero presto allinearsi.
Esclusi sono anche i lavoratori dipendenti delle aziende artigiane dei settori metalmeccanica, autoriparazione, installatori, odontotecnici, orafi, a cui si applica il CCNL 17 dicembre 2021 che non prevede questa clausola. Anche qui però i tre sindacati sono sul piede di guerra: nella piattaforma inviata a Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai hanno infatti chiesto riconoscere gli stessi aumenti dell’Industria.