Stagionali Bonus Straordinario 2023: “le Imprese non lo pagano”

Il bonus fiscale sul lavoro straordinario dei lavoratori stagionali non serve e non offre alcuna soluzione ai problemi del lavoro stagionale. E’ quanto scrive FilcamsCgil in una nota che suona come una bocciatura verso l’iniziativa del Ministero del Turismo, bollata come “intervento marginale e non risolutivo per affrontare i problemi del lavoro nel turismo”.

“L’emendamento al Decreto Lavoro – si legge – presentato dal ministro del Turismo Daniela Santanché propone la detassazione degli straordinari, festivi e notturni (al 15% per redditi fino a 40.000 euro, ndr) dei lavoratori stagionali impiegati nella filiera”.

“Il reddito dei lavoratori aumenta se vengono aumentate le tabelle salariali – spiega Monja Caiolo, segretaria nazionale Filcams Cgil – ma nel Turismo tutti i contratti sono scaduti tra il 2018 e il 2021 e di conseguenza le retribuzioni sono ferme. La priorità dovrebbe essere il rinnovo dei contratti e non il ricorso ad aggiustamenti palliativi che non sciolgono i nodi del settore”.

A pesare sui salari è anche la questione della classificazione del personale: l’80% delle lavoratrici e dei lavoratori – scandisce Filcams – è inquadrata ai livelli più bassi e questo determina retribuzioni inferiori anche rispetto agli altri settori”.

E non è tutto. Oltre ai dati preoccupanti del lavoro nero offerti di recente dall’INL si evidenzia “una importante percentuale di irregolarità legata alla mancata applicazione integrale del contratto nazionale, che interessa in particolare la sfera degli straordinari: con questo decreto si va dunque a detassare proprio quella sezione del salario che buona parte dei lavoratori nemmeno percepisce”.

Sarebbe necessario intervenire concretamente, alle fondamenta del problema – conclude la segretaria – andando a contrastare il dumping contrattuale, la contrattazione pirata e tutti i fenomeni di illegalità che proliferano nel settore turistico”.