Assegno Unico, chi ha figli a carico può richiedere la prestazione a INPS e se non si aspetta troppo per inviare la domanda l’Istituto riconoscerà anche gli arretrati.
Se il pagamento dell’Assegno Unico spetta a tutti coloro che hanno figli a carico, indipendentemente dall’ISEE, il riconoscimento degli arretrati spetta a una condizione. Vediamo.
Il pagamento dell’Assegno Unico parte dal mese successivo a quello in cui si è fatto richiesta. Riceverà l’accredito per la prima volta a giugno, per esempio, il genitore che ha fatto domanda a maggio. Dalla seconda volta, l’Assegno arriverà nello stesso mese di competenza.
L’accredito è mensile e avviene su IBAN. La domanda può essere presentata in ogni momento, ma il richiedente avrà diritto alle mensilità antecedenti a partire da marzo 2023 solo se la domanda sarà presentata entro il 30 giugno. La domanda presentata dal 1° luglio, invece, non dà diritto all’accredito delle mensilità passate, ma solo a quelle successive all’invio della richiesta.
Quindi:
La stessa scadenza vale per la presentazione dell’ISEE: se non si è provveduto ad aggiornare l’ISEE prima del 28 febbraio ma lo si fa entro il 30 giugno, si avrà comunque diritto agli arretrati. Ciò significa che INPS provvederà a pagare la differenza tra l’importo minimo pagato da marzo a giugno 2023 in assenza del nuovo ISEE e quanto invece spetta in base all’ISEE aggiornato (riferimento 2021).