Da luglio per le famiglie con un ISEE sotto i 15 mila euro sarà operativa la Carta Solidale da 382,50 euro da usare per fare la spesa, che però spetta solo se non si è percettori di prestazioni integrative o di sostegno al reddito erogate dallo Stato.
Tra queste, ci sono il Reddito di Cittadinanza e la NASpI. Ma ci rientra anche l’Assegno Unico? Se lo chiedono i percettori della prestazione per i figli a carico che avrebbero anche i requisiti per accedere alla Carta Solidale ma che non hanno la certezza di averne diritto. Sciogliamo i dubbi in merito.
La Carta Solidale è un aiuto concreto che il Governo ha pensato per le famiglie meno abbienti per aiutarle nell’acquisto di beni di prima necessità, quindi di generi alimentari. La Carta sarà caricata con 382,50 euro una tantum, uguale per tutti, e bisognerà fare il primo acquisto entro il 15 settembre 2023 pena la revoca del beneficio.
Per averne accesso non servirà fare la domanda, sarà il Comune a stilare la lista dei beneficiari. Ma si sarà automaticamente esclusi se in famiglia c’è qualcuno che percepisce una qualsiasi prestazione di sostegno al reddito. Queste sono elencate al comma 2, articolo 2, del Decreto del 18 aprile:
Nessun accenno all’Assegno Unico dunque, che non è né una forma di integrazione salariale, né di inclusione sociale né di contrasto alla povertà: l’Assegno Unico, infatti, non è che un sostegno economico collegato alla condizione di genitorialità.
Pertanto, i titolari dell’Assegno Unico potranno benissimo rientrare tra i beneficiari della Carta Solidale (fermo restando il possesso dei requisiti). Anche perché escluderli significherebbe penalizzare tutte le famiglie con figli a carico.