Reddito di Cittadinanza giugno 2023 decaduto: 4 casi [FOTO]

Tra circa 24 ore arriverà la ricarica del Reddito di Cittadinanza di giugno. Ricarica che interesserà i percettori in attesa di una mensilità diversa dalla prima che hanno superato i controlli.

Non è detto, infatti, che il pollicione verde che indica il superamento delle verifiche INPS arrivi a tutti: la domanda può decadere anche da un mese all’altro, se è successo qualcosa che ha fatto perdere alla famiglia beneficiaria i requisiti per accedere al Reddito di Cittadinanza.

In particolare, possono esserci 5 motivi per cui la famiglia non riceverà la ricarica del Reddito di Cittadinanza di giugno. Vediamoli.

Reddito di Cittadinanza decaduto a giugno: i motivi

In 5 casi la famiglia beneficiaria del Reddito di Cittadinanza potrebbe non ricevere la prossima ricarica.

Il primo caso è quello meno “temuto”, ossia quando si sono già consumate tutte e 18 le mensilità previste dalla legge. In questo caso, nel Fascicolo Previdenziale appare la dicitura “domanda terminata“, come nella foto seguente. Il diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza rimane, ma occorre presentare una nuova istanza per accedere nuovamente al sussidio. La domanda andrà ripresentata dopo un mese di sospensione e se saranno rispettati tutti i requisiti INPS la accetterà.

In 4 casi, invece, la domanda del Reddito di Cittadinanza decade. Ciò significa che non solo non si riceverà la ricarica di giugno, ma nemmeno quelle successive.

Un motivo per cui si potrebbe incappare nella decadenza del RdC è la presenza di soggetti del nucleo familiare già inseriti in un’altra domanda in corso di elaborazione, come spiega la foto che segue. Per ogni famiglia, infatti, può esserci un solo membro percettore: questo perché RdC spetta a tutta la famiglia e non al singolo richiedente. Da ciò si evince che uno stesso membro non può essere presente all’interno di più domande. In questo caso INPS farà decadere una delle due domande presentate.

In un altro caso, la domanda del Reddito di Cittadinanza decade perché il percettore non ha comunicato a INPS delle variazioni economiche avvenute nel nucleo familiare. Per esempio, non ha inviato il modulo Rdc-Com esteso per far sapere a INPS che uno dei componenti ha trovato un lavoro. Tale comunicazione va fatta entro 30 giorni dall’avvenimento, scaduti i quali INPS farà decadere la domanda.

Nel terzo caso, si sarà esclusi dalla ricarica del Reddito di Cittadinanza giugno se non ci si è presentati alla convocazione fissata presso il Centro per l’Impiego, il Comune di residenza o i Servizi Sociali senza un giustificato motivo. L’obbligo di presenziare al colloquio vale non solo per il soggetto che il RdC l’ha richiesto, ma anche per tutti i membri della sua famiglia, come specifica INPS nel Fascicolo Previdenziale. Se non ci si presenta e non c’è un motivo valido che giustifichi l’assenza, il Reddito di Cittadinanza decade.

Infine, nel quarto caso, non si avrà diritto alla ricarica RdC di giugno perché la domanda è decaduta a seguito di una nuova attività lavorativa che ha fatto perdere i requisiti economici. Lavoro e Reddito di Cittadinanza non sono di per sé incompatibili, purché si mantengano i requisiti richiesti (9.360 euro di ISEE e 6.000 euro di reddito familiare annuo). Nel caso in foto, per esempio, la domanda è decaduta perché il reddito familiare annuo ha superato la soglia che dà diritto al RdC.