Il nuovo Reddito di Cittadinanza da 500 euro mensili, noto come Assegno di Inclusione, comprenderà più beneficiari di quanti ne includeva il vecchio sussidio. Merito di un particolare requisito che amplia la platea degli aventi diritto.
L’Assegno di Inclusione sostituirà il RdC da gennaio e spetterà alle famiglie in cui ci sono soggetti disabili, over 60, minorenni o affetti da disagio biopsicosociale (e quindi inseriti in programma di cura o di assistenza) che rispettano determinati requisiti. Vediamoli.
L’Assegno di Inclusione può essere erogato ai nuclei familiari detti prima, che al momento della presentazione della richiesta e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio sono in possesso di determinati requisiti.
Tra questi, ci sono da rispettare i requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno. Il richiedente deve essere:
È proprio questo secondo requisito ad ampliare la platea dei beneficiari rispetto al Reddito di Cittadinanza: il RdC, infatti, spetta a chi risiede in Italia da almeno 10 anni (di cui gli ultimi 2 in via continuativa), il doppio degli anni rispetto a quelli previsti dall’Assegno di Inclusione.
Coloro che erano esclusi dal Reddito di Cittadinanza ma che grazie a questo nuovo vincolo della residenza rientreranno nell’Assegno di Inclusione sono circa 50 mila. A rendere noto il dato sono le simulazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulla nuova misura di sostegno alla povertà e di inclusione lavorativa introdotta con il decreto lavoro.