Tredicesima, Straordinari e Premi di produttività più ricchi. E’ questa l’idea che c’è dietro la Riforma Fiscale approvata ieri in Commissione alla Camera.
Il Governo punta a offrire più risorse disponibili ai lavoratori. Ma non proprio a tutti e presto vedremo il perchè.
Cominciamo col dire che il Governo aveva in programma di istituire una flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti, a partire dal 15% sul modello di quanto già fatto per il lavoro autonomo (dove il 15% è fisso per redditi fino a 85.000 euro).
Le risorse a disposizione però non sono sufficienti per intervenire in maniera così allargata e allora si è preferito percorrere la via della detassazione di tredicesima, ore di lavoro straordinario e premi di produttività (quest’ultimi tassati al 5% nel 2023).
Il beneficio prevederà una riduzione del prelievo fiscale al 15%, ma non sarà per tutti. La ‘mini flat tax’ non si applicherà sui redditi al di sopra di una certa soglia, ma solo quelli collocati al di sotto. Favorendo così le classi meno abbienti.
Su quali redditi saranno applicate le aliquote ridotte? Chi potrà beneficiare di una tredicesima e di lavoro straordinario più alti?
Secondo quanto riferiscono quotidiani autorevoli, come Il Sole 24 Ore o Il Messaggero, al momento non è noto dove il Governo intende fissare l’asticella. Tuttavia se si osservano gli ultimi provvedimenti governativi che vanno nella direzione di aumentare lo stipendio netto, si può ipotizzare che questa soglia limite sarà posta tra i 25.000 e i 35.000 euro.
Si ferma a 35.000 euro infatti il beneficio del taglio contributivo previsto dal Decreto Lavoro, in partenza dal 1° luglio: per calcolare l’incremento netto per i lavoratori del settore pubblico e privato clicca qui.