Medici, dovrebbe avviarsi a conclusione la trattativa tra i sindacati e l’ARAN per il rinnovo del contratto (2019-2021) della Dirigenza medica e sanitaria del Sistema sanitario nazionale.
Sul piatto ci sono degli aumenti, ma uno dei nodi che rimangono da sciogliere riguarda l’orario di lavoro. Vediamo.
Come trapela da Quotidiano Sanità, per arrivare alla firma della preintesa entro luglio, da qui a fine mese sono già stati fissati quattro incontri finalizzati a sigillare l’accordo: gli appuntamenti sono per il 17, il 18, il 25 e il 26 luglio, come fatto sapere dal presidente dell’Aran Antonio Naddeo.
Al centro della trattativa ci sono due questioni: quella degli aumenti e quella dell’orario di lavoro.
Per quanto riguarda gli aumenti, i circa 130 mila professionisti interessati dal rinnovo dovrebbero portare a casa un incremento medio lordo di circa 200-240 euro al mese cui vanno sommati i circa 8-9 mila euro lordi di arretrati.
Il vero nodo però è quello che concerne l’orario di lavoro. Come scrive il quotidiano, ‹‹i sindacati da tempo denunciano come a causa della carenza di personale la flessibilità oraria viene utilizzata dalle aziende sostanzialmente per coprire i servizi scoperti. In sintesi, più o meno ogni medico ‘regala’ circa 300 ore l’anno di lavoro extra per tappare i buchi››. Per dare un segnale servono risorse e sul punto è in atto un confronto con Governo e Regioni ma ad oggi una quadra ancora non si è trovata.