Metalmeccanici artigiani, al via la trattativa per il rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2022. A darne notizia è il sindacato con una nota stampa unitaria. Vediamo quali sono le novità e qual è la richiesta economica avanzata dai sindacati alle organizzazioni datoriali.
Si è tenuto oggi 11 luglio 2023, presso la sede di Cna nazionale a Roma, si è tenuto l’incontro di presentazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del Ccnl Artigiani Area Meccanica per il quadriennio 2023/2026, con la presenza dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm e delle delegazioni delle organizzazioni datoriali Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai.
Il sindacato, si apprende dalla nota, ha fatto presente la “necessità di condurre un negoziato in tempi serrati al fine di raggiungere rapidamente un’intesa” con adeguamenti dei minimi salariali all’inflazione “ancora intorno all’8%”.
“È urgente riallineare le retribuzioni dell’intero settore metalmeccanico – ha dichiarato Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil – e impedire la competizione tra le lavoratrici e i lavoratori, che penalizzano soprattutto quelli del settore degli artigiani, spesso operanti nelle stesse filiere produttive, rispetto a quelli della piccola e grande industria. Il rinnovo del CCNL di questo comparto è importante per rimettere al centro della discussione nel Paese il ruolo strategico della manifattura metalmeccanica, come richiesto con forza dai lavoratori metalmeccanici nelle iniziative di questi giorni”.
Al centro del negoziato il tema salariale. Con i sindacati metalmeccanici che hanno chiesto in piattaforma di rinnovare il ccnl con un aumento del 12% degli stipendi per il triennio 2024-2026. Mentre per l’anno 2023 hanno chiesto alle aziende di riconoscere la stessa percentuale di aumento applicata nell’Industria da giugno 2023 (6,6%). Per il momento nulla è stato deciso, il confronto è stato aggiornato al 21 settembre 2023.
Il settore artigiano metalmeccanico artigiani comprende oltre 123.000 aziende appartenenti all’autoriparazione, produzione, orafi, installatori, che occupano 505.000 addetti. In aggiunta alla richiesta economica sui minimi tabellari, i sindacati rivendicano il riconoscimento una tantum di 250 euro di Flexible benefit e ulteriori 250 euro annui nel caso non sia presente la contrattazione regionale. Inoltre hanno chiesto di aggiornare le indennità di trasferta e reperibilità e più in generale di seguire “il trend di aumenti avvenuti in tutti in tutti i contratti del settore metalmeccanico”.