Poste Italiane, i lavoratori in sciopero fino a dopo metà luglio non potranno garantire la piena attuazione dei servizi. È quello che sta accadendo in alcuni uffici postali in tutta Italia.
Lo sciopero è stato proclamato da Slg Cub Poste, Cobas Poste Lavoro Privato e Cub Poste a tutela dei diritti dei lavoratori, in primis la salute, la sicurezza e il salario. Il cartello che lo annuncia, affisso presso gli sportelli postali, è di questo tipo:
Come si legge nell’avviso, lo sciopero ha una durata di circa un mese: nel Lazio, per esempio, lo sciopero iniziato lo scorso 17 giugno terminerà il prossimo lunedì 17 luglio. In questo caso, i lavoratori dello sportello avvisano che dopo il termine dell’orario di apertura al pubblico i servizi potrebbero non essere più garantiti. Se non si vuole rischiare di non riuscire a prelevare, spedire o ritirare pacchi è dunque consigliabile non presentarsi alle Poste negli ultimi minuti prima della chiusura.
Le date di inizio e fine sciopero però non sono le stesse per tutte le regioni: in Campania, per esempio, l’agitazione sindacale che ha messo a repentaglio tutte le prestazioni straordinarie aggiuntive, comprese areola e abbinamento, è durata dal 23 maggio al 30 giugno scorsi.
Anche in Liguria lo sciopero è terminato in data 11 luglio, mentre in Lombardia durerà ancora qualche giorno. L’annuncio viene direttamente da Cobas-PT-USB, che in un comunicato stampa dello scorso giugno ha proclamato ‹‹un mese di sciopero dagli straordinari e flessibilità operativa, altrimenti chiamata abbinamento, il quale avrà inizio il 14 giugno 2023 e terminerà il 14 luglio 2023››.
In Emilia Romagna invece l’astensione da parte dei lavoratori da ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva per i settori cmp (centro meccanizzazione postale), recapito e mercato privati terminerà il 19 luglio, a un mese esatto dalla proclamazione.