I pagamenti dell’Assegno Unico di luglio sono stati suddivisi in 3 date, come concordato da INPS con Banca d’Italia: per i propri figli a carico, i richiedenti la prestazione hanno riscosso in data 17, 18 e 19 luglio.
Eppure, qualche genitore reclama di non aver ricevuto la somma spettante e di essere quindi ancora senza accredito. Che succede? INPS ha già modificato le date da lui pattuite? Vediamo meglio.
I giorni di accredito dell’Assegno Unico di luglio sono stati annunciati da INPS nel comunicato stampa dello scorso 10 luglio, dove sono riportati tutti i giorni utili all’accredito da qui a dicembre 2023.
Perché allora qualche beneficiario non ha ricevuto la somma di luglio? E perché qualcun altro sul proprio Fascicolo Previdenziale legge un’altra data, diversa da quelle indicate da INPS? La spiegazione è semplice e la fornisce lo stesso Istituto tramite social:
Come scrive INPS, ci sono dei casi in cui l’Assegno Unico non viene pagato nei giorni indicati dal calendario ma in altre date. Questo accade quando sono previsti:
In pratica, non seguiranno le date del calendario gli accrediti di Assegno Unico che hanno subito modifiche nell’importo. È scritto chiaramente nel comunicato del 10 luglio, che specifica che i pagamenti avverranno nelle date prestabilite ‹‹nei casi in cui la rata della prestazione non abbia subito variazioni››.
In più, non è da considerarsi valido nemmeno per chi attende il pagamento della prima rata della prestazione: questo avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.