Tra i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi che aspettano un rinnovo contrattuale ci sono anche i 400 mila impiegati degli studi professionali. C’erano anche loro a protestare a Bologna nella mattinata di venerdì 21 luglio all’assemblea indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Assemblea Intersettoriale Unitaria che i sindacati hanno organizzato per denunciare lo stallo delle trattative, sollecitare un avanzamento dei negoziati e arrivare in tempi brevi ai rinnovi. Attesi ormai dal 2018 nel caso degli Studi professionali.
Tra i primi la parola l’ha presa Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs, che dopo essersi soffermato sulla condizione dei lavoratori del terziario e sulle proposte della controparte, ha riservato qualche minuto anche ai lavoratori degli studi professionali:
“Non siamo distanti da una soluzione contrattuale, siamo vicini a un’ipotesi che prevede 200 euro di aumento contrattuale con una massa salariale significativa. Starà a noi fare una valutazione, poi starà a noi decidere.”
L’auspicio, fa sapere il segretario, è che anche tra gli studi privati il contratto possa essere uno strumento di distribuzione della ricchezza e che la trattativa di rinnovo possa concludersi con successo come avvenuto nel settore della vigilanza privata, in cui si è interrotta ‹‹una spirale di degrado contributivo senza precedenti››.