Tempo di calciomercato: ma qual è lo stipendio di un calciatore di serie A?
In questi giorni sui quotidiani sportivi, in televisione l’oggetto delle discussioni non riguarda lo sport ma il trasferimento dei calciatori.
Si parla di cifre, di stipendi favolosi. La Redazione di TuttoLavoro24.it ha deciso di affrontare la questione da un punto di vista lavorativo, previdenziale e fiscale, trattando gli atleti professionisti come una qualunque altra categoria di lavoratori.
Le informazioni di questo articolo sono state tratte ed elaborate dalle notizie trovate sul portale dell’assocalciatori.
I contratti dei calciatori professionisti sono contratti di lavoro a tempo determinato. La durata massima del contratto, stabilita dalla FIFA, è di cinque anni.
Fino al 2012, l’ente previdenziale dei calciatori era, come per tutti i lavoratori dello spettacolo, l‘ENPALS, poi assorbita, con la riforma delle pensioni Monti-Fornero, dall’INPS.
Quindi i calciatori sono assoggettati, come tutti gli altri lavoratori, alle ritenute previdenziali, assistenziali, fiscali e alle addizionali regionali e comunali.
Lo stipendio minimo di un calciatore, con età superiore ai 24 anni, è di 42.477,00 euro annui lordi.
Partendo dal lordo è facile costruire un tabella per arrivare al netto:
Abbiamo quindi preso come esempio non una star del calcio ma un probabile terzo portiere di una squadra di provincia.
Poiché non c’è un massimale allo stipendio di un calciatore, passiamo ora, come esempio, ad un top player con lo stipendio di 5 milioni lordi annui.
La prima cosa che notiamo è che i contributi a carico del dipendente non solo elevati rispetto allo stipendio.
Questo perché il massimale contributivo è stabilito fino ad un massimo di 105.014 euro annui.
Il compenso alto azzera le detrazioni per lavoro dipendente ed il compenso netto è di poco superiore alla metà del lordo.
E’ molto fortunato il Comune di residenza in quanto questo contribuente porta alle casse del Comune l’equivalente di 100 concittadini.