Assegno unico figli, l’INPS con il messaggio numero 2856 del 01-08-2023 fornisce nuovi criteri di gestione della domanda in relazione alla prestazione, presentata con attestazione ISEE difforme.
L’INPS esamina e liquida la domanda dell’assegno unico sulla base dell’attestazione ISEE anche se quest’ultimo presenta delle difformità oppure delle omissioni.
I beneficiari dunque possono presentare e ricevere ugualmente il pagamento dell’assegno avvalendosi di un ISEE difforme in quanto la dichiarazione è ai fini dell’erogazione della prestazione, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati nella nell’ISEE.
Cosa comporta avere un attestazione ISEE difforme ai fini dell’erogazione dell’assegno unico?
Nel messaggio n° 2856 l’Istituto comunica che: “a partire dalla competenza del mese di settembre 2023, la presenza di omissioni/difformità nell’attestazione ISEE comporterà l’attribuzione degli importi minimi previsti dall’articolo 4, commi da 1 a 8, del decreto legislativo n. 230/2021″.
Il beneficiario della prestazione riceverà dall’INPS una comunicazione attraverso: PEC, SMS, e-mail, con la quale verrà segnalata la presenza dell’omissione e/o difformità dell’ISEE e l’invito a regolarizzarlo.
La correzione dell’anomalia o difformità, può avvenire entro il 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU che ha portato tali irregolarizzazioni.
A seguito della regolarizzazione l’importo dell’Assegno unico e universale sarà commisurato al valore ISEE privo di omissioni e difformità.
Saranno poi corrisposte le integrazioni all’Assegno eventualmente spettanti con riguardo alle mensilità erogate al minimo sulla base del precedente ISEE recante omissioni/difformità.
Il beneficiario dell’assegno può correggere la difformità attraverso una delle seguenti modalità: