Bonus 3.000 euro, le ultime istruzioni dell’Agenzia delle Entrate mette in luce che il beneficio può più che raddoppiare. In famiglia possono arrivare 6.400 euro. Vediamo come e in quali situazioni.
Il Bonus 3.000 euro è previsto dal Decreto Lavoro. Esso rientra tra i fringe benefit erogati dal datore di lavoro. Per avere questo bonus non è necessario un accordo con il proprio datore di lavoro, individuale o sindacale. E’ anche possibile la sua erogazione spontanea da parte del datore.
Il Bonus è completamente esentasse e la sua finalità è di favorire i lavoratori con figli per aiutarli a sostenere questa fase di rialzo dei prezzi (spesa, carburanti, bollette, ecc.). I figli devono essere fiscalmente a carico, quindi avere un reddito non superiore a 2.840,51 euro oppure, 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.
Qualche giorno fa l’Agenzia delle Entrate ha emanato le istruzioni applicative (per leggerle clicca qui). E’ emerso che il Bonus è individuale, quindi un genitore lavoratore che riceve fino a 3.000 euro dal proprio datore non esclude che l’altro genitore possa ricevere altri 3.000 euro da un altro datore. Lo stesso vale se due genitori lavorano presso la medesima azienda. In questo modo una famiglia può totalizzare 6.000 euro.
A questo Bonus è possibile anche aggiungere i buoni benzina che hanno il suo limite a 200 euro. Se erogati a 2 genitori in una famiglia possono arrivare altri 400 euro.
Per scaricare la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 23/E del 1° agosto 2023 clicca qui.