Carta Spesa 382 euro, alcuni beneficiari l’hanno già ritirata presso Poste Italiane mentre altri aspettano ancora la lettera a casa contenenti le indicazioni per il ritiro.
Attenzione però, perché non è detto che la lettera arrivi: alcuni Comuni, infatti, hanno scelto di non recapitare l’invito a casa ma di lasciare che siano gli stessi beneficiari ad andare a ritirarlo. Altri, invece, l’hanno spedita ma hanno messo in conto possibili errori o imprevisti nella consegna. Per questo, c’è chi è corso ai ripari fornendo ai titolari della Carta Spesa Dedicata a te la possibilità di andarsi a prendere l’invito di persona.
Vediamo degli esempi.
A non aver spedito le lettere è il Comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Fino alle ore 13 di lunedì 14 agosto si potranno ritirare le comunicazioni per i beneficiari della carta “Dedicata a te” presso lo sportello sito a piano terra degli Uffici comunali in Via Perugini.
Anche il Comune di Biella ha preferito optare per il ritiro autonomo dell’invito: come si legge nella pagina del Comune, i beneficiari sono stati avvisati telefonicamente o hanno ricevuto la comunicazione per fissare l’appuntamento per ritirare la lettera che darà diritto a recarsi presso qualsiasi ufficio postale a ritirare la carta.
Il Comune di Rimini, invece, ha spedito le lettere ma ha messo in conto possibili inconvenienti nel recapito. Per questo, come scritto nella pagina del Comune, i residenti che non avessero ricevuto comunicazione pur riconoscendosi nella lista dei beneficiari, dal 16 agosto possono recarsi nella sede dei Servizi Sociali del Comune di Rimini (via Ducale 7) muniti di documento di identità, per ritirare copia della nota che darà diritto al ritiro della carta presso un qualsiasi Ufficio Postale.
Stessa cosa ha fatto il Comune di Piacenza: dal 31 luglio, in caso di mancata ricezione della comunicazione del Comune, i cittadini del Comune di Piacenza potranno chiedere la verifica della presenza del proprio nominativo nell’elenco degli aventi diritto, presentandosi personalmente presso gli sportelli Informa Sociale e Informa Famiglie & Bambini.
I Comuni qua nominati sono solo esemplificativi, pertanto l’invito è quello di controllare in maniera autonoma quale sia la procedura adottata dal proprio Comune di residenza.