I percettori del Reddito di Cittadinanza che in famiglia non hanno soggetti disabili, over 60 o minorenni hanno un solo modo per poter continuare a beneficiare del sussidio fino a dicembre 2023: farsi prendere in carico dai servizi sociali.
La presa in carico dai servizi sociali non è automatica: i bisogni del nucleo familiare, infatti, devono essere ritenuti complessi, e non solo di tipo lavorativo.
La Legge di Bilancio 2023 ha programmato lo stop al sussidio dopo la fruizione di 7 mensilità, ma se si viene presi in carico dai servizi sociali RdC durerà per più mesi e fino a dicembre. Per farlo, come detto, occorrerà che un assistente sociale reputi difficile la situazione della famiglia. In pratica, i bisogni del nucleo non sono ritenuti risolvibili solo con un impiego.
L’analisi dei bisogni della famiglia percettrice viene fatta nel corso di un colloquio fissato dai servizi sociali, i quali convocano il percettore inviandogli un messaggio con tutte le informazioni riguardo l’appuntamento:
In questo caso, la convocazione è fissata per oggi 21 agosto e riguarda un percettore del Reddito di Cittadinanza residente a Paternò, in provincia di Catania. Presentarsi è obbligatorio se non si vuole incappare nella decadenza anticipata del sussidio. Durante il colloquio, come scritto anche nell’SMS, ci sarà anche l’assistente sociale, la quale avrà il compito di capire a quale sfera appartengano i bisogni della famiglia.
Se questi saranno prettamente di tipo lavorativo, la pratica sarà affidata al centro per l’impiego e il percettore dovrà firmare il Patto per il Lavoro. Altrimenti, se saranno ritenuti più complessi, la famiglia sottoscriverà il Patto per l’Inclusione Sociale e sarà affidata a un assistente sociale che la seguirà in un percorso di reinserimento sociale e professionale.